Il passaggio da mission a purpose.

La società lo richiede. Le aziende devono rispondere.

Non ci si lasci fuorviare dal titolo scherzoso. Il tema è “denso”. Perché tratta di un vero e proprio balzo generazionale.

Dalle anziane “mission aziendali” ai giovani “purpose”.

Cerchiamo di capire come sia avvenuta la trasformazione e chi l’abbia promossa.

Cominciamo col dire che i purpose, gli “scopi”, definiscono qualcosa di più profondo, rispetto alla mission. Perché parlano dell’essenza, dei valori, del motivo stesso per cui esiste un’azienda e non hanno più soltanto a che fare con il business economicamente inteso. Gli scopi non riguardano nemmeno più la sola impresa, perché impattano, oltre che su collaboratori e partner, sulla società intera.

Il purpose, in poche parole, è la capacità dell’azienda di distinguersi sul mercato generando valore a lungo termine per tutti gli stakeholder (all’interno e all’esterno della stessa).

 La richiesta di definire principi ispiratori e la “Brand Identity” viene dal pubblico e dai clienti stessi. Da quanti decidono, cioè, di condividere non solo uno scambio di ordine merceologico con il marchio che li nutre o li veste, ma una visione comune. Valori. Principi. A volte, persino “cause”.È la sensibilità collettiva ad essere cambiata, dunque.  È la società ad essere più informata ed esigente, dimostrando una marcata predilezione per le aziende che riescono a coniugare le proprie strategie di crescita con una condotta trasparente, onesta, equa, responsabile, paritaria ed inclusiva.Tutte aggettivazioni che rientrano sotto il grande cappello della sostenibilità, in ogni sua accezione: ambientale, sociale, aziendale, di genere, familiare, genitoriale.

Riassumendo: ai brand e alle imprese, oggi, viene richiesto di avere uno scopo superiore al semplice profitto. E di aderire a principi etici che impattino positivamente sulla società. Rendendosi parte attiva del suo benessere, in modo spontaneo e soprattutto sincero.

Non è ammessa alcuna adesione di facciata, e nessun colore di washing.Pena la perdita di ogni credibilità e, spesso, della propria clientela.

E siccome senza scopo non puoi stare, come fai?

Ti serve un purpose, naturalmente, da individuare e far evolvere all’interno di un nuovo mindset. Puoi svilupparlo attraverso processi di cocreazione generati dalle persone in azienda tramite il coaching: il metodo che amplia le coscienze delle persone. Sia per aprire nuove prospettive che vadano oltre abitudini e resistenze, che per definire come tradurle in azioni concrete.

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